Nel 1990, il popolo svizzero ha approvato un articolo costituzionale che dava alla Confederazione la competenza di emanare disposizioni per garantire un approvvigionamento energetico sicuro, ecologico e parsimonioso, anche tramite l’uso di energie rinnovabili. La Svizzera ha poi messo in atto diverse misure e aderito a degli accordi internazionali per la riduzione del CO2.
L’Ufficio federale dell’ambiente, sul suo sito internet, indica che la Confederazione ha mancato di poco l’obiettivo di riduzione del 2020. Ora sappiamo che questa informazione è totalmente falsa. Infatti, con una sentenza del 9 aprile 2024, la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha stabilito che: “In conclusione, vi erano alcune lacune critiche nel processo di creazione del quadro normativo nazionale da parte delle autorità svizzere, tra cui l'incapacità di quantificare, attraverso un bilancio del carbonio o in altro modo, i limiti delle emissioni nazionali di gas serra. Inoltre, la Corte ha notato che, come riconosciuto dalle autorità competenti, lo Stato non ha raggiunto in passato gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra.” (paragrafo 573, traduzione propria). Nel periodo 2013-2020 la riduzione è stata solo dell’11% invece dei 25%-45% necessari (paragrafi 558 e 559).
All’indomani della sentenza, in diversi hanno sostenuto che la decisione della CEDU andava contro la democrazia diretta, perché il popolo svizzero ha bocciato (con solo il 51,6% di contrari) la Legge sulla riduzione del CO2 nel 2021. Questa tesi sottintende, erroneamente, che il popolo sia l’unico colpevole dell’inadempienza. Invece, le responsabilità principali sono del Consiglio federale e del Parlamento, anche perché, se si fosse saputo che la Svizzera non rispettava gli impegni presi, l’esito della votazione del 2021 sarebbe stato sicuramente diverso.
Finalmente, la CEDU ha fatto chiarezza in un settore complesso e di estrema importanza per la salute delle persone. Ancora una volta, la CEDU si è dimostrata essere un’istituzione a favore dei cittadini, preziosa per il controllo e la trasparenza dell’attività del governo e del parlamento. La decisione sarà di sicuro una preziosa guida per le autorità, aiuterà a trovare soluzioni, contribuirà in modo positivo al dibattito politico e rafforzerà quindi la nostra democrazia.