Il ritorno del lupo nelle valli sta rendendo difficile la vita di molti agricoltori, tanto che alcuni temono che la propria attività sia a rischio. All’inizio del 1900 la maggior parte delle famiglie viveva di agricoltura, oggi è solo una piccola percentuale della popolazione. In Svizzera, dal 1990 al 2008, le aziende agricole sono diminuite di circa un terzo, da 90'000 a 60'000. La riduzione sembra continuare. Nel 1990 il sostegno complessivo all’agricoltura era stimato in 9 miliardi, mentre nel 2008 erano solo 6 miliardi. Sono aumentati i pagamenti diretti (sussidi), ma non in modo tale da compensare l’aumento dei sussidi. Nello stesso periodo è comunque cresciuta la produttività delle aziende agricole, tanto da permettere di mantenere sostanzialmente stabile la percentuale di autoapprovvigionamento.
La presenza del lupo è una questione delicata, il problema di fondo per la sopravvivenza dell’agricoltura nelle valli, rimane però quella del reddito agricolo. In Svizzera vi è una forte sensibilità per la questione agricola. I consumatori e i contribuenti continuano ad autotassarsi per garantire alle famiglie contadine dei redditi decenti. Si fanno però sempre più forti le pressioni per avere prezzi maggiormente in linea con i paesi vicini. Servono riflessioni su come, in un mercato più libero e più grande, si possano valorizzare i prodotti dell’agricoltura di montagna.
Bisogna capire il comportamento e le percezioni dei clienti. Sono ovviamente molti i fattori che influenzano gli acquisti. Una famiglia magari porta in tavola solo formaggio d’alpe, ma preferisce vino proveniente dall’estero. In linea generale si può desumere che le persone più propensi ad acquistare alimenti genuini e a pagare per questi prezzi più alti, siano anche quelle più favorevoli al ritorno del lupo. Negli ultimi anni i contadini hanno fatto notevoli sforzi per convertirsi a un’agricoltura in sintonia con la natura. Questo impegno è stato il presupposto per il ritorno del lupo. Il lupo per molti è il simbolo del ritorno a un’agricoltura incontaminata e gode di molta simpatia.
L’eliminazione del lupo non può essere propagandata senza inimicarsi quei consumatori/contribuenti più propensi a sostenere finanziariamente l’agricoltura indigena. Non è mai saggio mettersi contro i propri clienti. Nell’interesse di tutto il settore agricolo sarebbe utile verificare altre possibilità d’azione, magari facendosi aiutare da esperti in comunicazione. In questo contesto si potrebbe anche cercare di capire se il lupo non potrebbe diventare un alleato nel marketing dei prodotti. Una figura in grado di caratterizzare il lavoro dei contadini di montagna. Il lupo, attore e testimone di un ambiente incontaminato e di prodotti genuini, frutti della rispettosa e faticosa quotidiana lotta con la natura.