Cina - Svizzera - USA
La Svizzera ha sempre mantenuto buoni rapporti con la Cina e dispone anche di un accordo di libero scambio. Se ne parla poco, ma è evidente che questo sia stato un fattore determinante nell’imposizione dei dazi del 39% da parte degli Stati Uniti alla Svizzera.
La Cina è probabilmente tra le nazioni che hanno beneficiato maggiormente della guerra in Ucraina, sia dal punto di vista economico che geopolitico. La Russia si è progressivamente allontanata dall’Europa, ha perso i suoi migliori clienti ed è diventata sempre più dipendente dalla Cina, accettandone le condizioni.
Il conflitto ha indebolito l’Europa e l’alleanza occidentale, accelerando lo spostamento del baricentro mondiale verso l’Asia. Questa destabilizzazione e questo disordine hanno però generato anche effetti negativi per la Cina.
La contrapposizione e la debolezza di Europa e Russia hanno permesso alla nuova amministrazione statunitense di assumere un ruolo egemone e imporre la propria politica dei dazi a livello globale, danneggiando anche l’economia cinese. A questo si aggiungono le difficoltà economiche di Russia ed Europa, mercati fondamentali per le esportazioni cinesi, che stanno rendendo sempre più vulnerabili le fasce di popolazione più fragili anche in Cina. Inoltre, per Pechino, gli spazi di manovra politica si stanno riducendo, anche perché la conclusione del conflitto farebbe apparire il presidente Trump come pacificatore e vincitore.
In questo contesto, per le piccole nazioni diventa sempre più difficile mantenere un equilibrio. Panama ha già ceduto e resta da vedere quali saranno le ripercussioni per la Svizzera.